Cos’è per me il Teatro della Verità?
Il teatro della verità per me non è solo una scuola di teatro, ma è un luogo che fino adesso mi ha permesso di esprimere appieno me stessa.
Sono una danzatrice e occupandomi della parte coreografica del corso di musical, non solo sono riuscita a praticare la disciplina che più amo, ma ho potuto declinare questa mia passione in un modo diverso. Tutte quelle idee che spesso rimanevano inespresse nella mia mente si sono tradotte in movimenti, coreografie, che andavano poi a costituire degli spettacoli. Ho provato una sensazione nuova e sorprendente: ho visto in scena delle coreografie che erano state concepite dalla mia mente ed eseguite e interpretate da persone a cui avevo cercato di insegnare qualcosa e trasmettere la mia passione, giorno dopo giorno.
Ma un danzatore senza sala prove, un coreografo senza ballerini, un teatrante senza teatro non riuscirà mai a portare a compimento il proprio potenziale artistico. Un artista senza il luogo, gli oggetti e le persone che gli permettono di esprimere la sua arte non si sentirà mai davvero completo. Il teatro della verità è il luogo dove le idee di molte persone riescono a prendere vita e trovare un posto nel mondo.
Questa scuola è anche un luogo di condivisione: già dalla prima lezione si compie un grande lavoro su sé stessi e al contempo si crea una sinergia nel gruppo, e ognuno fornisce ai propri compagni di viaggio importanti stimoli che lo porteranno inevitabilmente a crescere.
Ma in una società guidata dal mito dell’efficienza e dell’utilità, l’arte viene percepita come superflua, non necessaria, un semplice abbellimento di una vita che già funziona. Tutti cercano di farti stare con i piedi per terra, devi essere produttivo, concreto. Certo, gli artisti queste cose le sanno, ma su questa terra arida trovano il coraggio di sognare.
Se vogliamo esistere e sopravvivere ci basta soddisfare i bisogni primari. Ma per vivere e conoscere noi stessi credo che dovremmo tutti far emergere il nostro lato artistico e il teatro della verità è un luogo che ti permette di farlo.
La vita ci pone sempre delle sfide, più o meno grandi, più o meno invasive. Ora ci sono stati tolti tutti i luoghi della cultura e dell’arte, ma dobbiamo tenere a mente che il fuoco che arde dentro di noi non potrà mai estinguersi.
Ora più che mai il nostro dovere è quello di salvare i nostri sogni.
Giulia Pasqualini
Insegnante e coreografa del corso di Musical