Teatro è il mio respiro, ciò che mi ha dato la vita, ciò che l’ha resa vivibile.
È strano davvero: ogni volta che me ne allontanavo, forse anche un po’ influenzata da chi mi diceva “non è così importante in questa società”, poi ne venivo riattratta, ricatturata. Sono cresciuta con persone che mi richiamavano “sul pianeta terra” perché stavo sempre “sulle nuvole”, fin quando ho conosciuto il teatro e ho incontrato chi “sulle nuvole” ci vive. Sì, perché gli artisti sognano anche quando tutto va a rotoli. Il mondo lì fuori è sempre più ostile e loro hanno bisogno di crearsi un mondo proprio.
Il teatro fa questo: crea un universo parallelo, un universo incantato dove non servono le parole, ci si capisce anche solo con uno sguardo, con una stretta di mano, con un abbraccio. È prima di tutto fisico, presenza, scambio.
È difficile da spiegare per chi non lo prova. La sensazione che si percepisce dietro le quinte prima di entrare in scena, l’attesa e l’eccitazione palpabile sia tra gli attori che tra il pubblico. Il cuore che batte a mille più uno. Il respiro che diventa sempre più veloce e poi bum! Sei fuori e inizia un gioco tra te, i tuoi compagni e gli spettatori.
Ma teatro non è solo questo, è anche denuncia fredda e spietata delle cose che non vanno, è un pensiero che chi ascolta si porterà a casa e potrà rimettere in discussione, è una storia che sarà bene immagazzinare perché potrebbe servire in futuro, oppure una storia che racconta quello che succede e continuerà a succedere se nessuno cambia le cose. Il teatro c’è sempre stato per la comunità, per istruire il popolo, per dare la parola a chi non viene ascoltato, per denunciare ingiustizie o semplicemente far vedere le cose nude e crude per quelle che sono, senza censure; per dare speranza in tempi difficili, per mostrare i pregi e i difetti dell’umanità e per iniziare discussioni o addirittura rivoluzioni.
È nella nostra storia da tempi antichissimi, è nella nostra cultura, ci scorre nelle vene. È triste che se ne parli sempre di meno. Sarebbe una mancanza incolmabile, un pezzo di storia che se ne va, se dovessimo perdere tutto questo.
Non può succedere. Per una volta dobbiamo essere noi a cambiare le cose per il teatro. Per una volta dobbiamo essere noi a fare la rivoluzione per lui. Il teatro è indispensabile e insostituibile e non possiamo permettere che sparisca.
Beatrice Lo Proto
Allieva Corso teatrale Professione Attore Specializzazione
Membro del Consiglio Direttivo di Teatro della Verità